Paci Gabriella
Gabriella Paci ha da sempre avvertito la poesia dentro di sé, non solo ascoltando in modo particolare la voce dei sentimenti relativi al proprio vissuto, ma anche quella delle emozioni e del forte sentire derivato dagli eventi che la circondano e che interferiscono con la sua sensibilità. Ecco perciò l’attenzione rivolta all’amore, alle persone care, al paesaggio circostante… ma anche alle donne offese, alle calamità naturali, ai grandi eventi.
Tutto diventa intimamente “il vissuto” da cui sono nati due volumi Lo sguardo oltre…(Aletti 2015) e Onde mosse (Effigi 2017), che hanno ottenuto vari e prestigiosi riconoscimenti anche in premi internazionali.
In questa terza raccolta, Le parole dell’inquietudine, c’è un maggiore ascolto al proprio “io” che diventa il protagonista di un sentire a tratti sofferente, anche in relazione ad un mondo circostante che si fa più carico di domande irrisolte e di eventi fuori controllo.
L’espressione, per quanto ricorra alle figure retoriche tipiche della poesia, usa un linguaggio piano, fluido, esente da qualunque artificio, nella consapevolezza che l’anima ci parla con le parole del cuore che devono essere immediatamente emozione per chi ascolta.
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